Storia


La storia della sh.asus, sin dagli inizi nel lontano 1956, è simile al percorso di un bastian contrario, il quale si è emancipato, ha criticato l’elite politica e culturale, si è comportato in modo ostinato e cattivo, ma che in età matura risente in un certo senso della crisi di mezza età.


Tutto cominciò a metà degli anni 50. Nel 1955 le/gli studentesse/studenti sudtirolesi erano circa 300. Il motivo principale che ha spinto le/gli /studentesse/studenti a creare un’associazione universitaria era il mantenimento del contatto tra sudtirolesi/e che per motivi di studio si trovavano lontani da casa (in Austria, ma anche nelle città universitarie del nord Italia) e la salvaguardia del patrimonio culturale e linguistico sudtirolese.

A questi motivi poi si aggiunsero i problemi legati al riconoscimento del titolo accademico austriaco in Italia ed il sostegno finanziario e logistico per le/gli studentesse/studenti che si trovavano fuori provincia. Erano soprattutto questi motivi a spingere dapprima Josef Ferrari a portare avanti la creazione di un’associazione che accogliesse gli interessi delle/degli studentesse/studenti fuori sede. Ferrari era spinto soprattutto dall’interesse di mantenere un'élite accademica di lingua tedesca, che quindi si fosse formata in Austria, e dalla necessità di formare insegnanti di lingua tedesca che insegnassero in Sudtirolo.

Fino al 1949 una legge universitaria fascista vietava lo studio all’estero ai popoli non-italiani delle nuove province del dopoguerra. Nel 1952, grazie ad un accordo culturale tra l’Austria e l’Italia, si avviò la discussione sulla necessità di un reciproco riconoscimento dei titoli accademici. Dopo la ratifica del 1954 si instaurò una commissione permanente che elaborò una prima lista di alcuni titoli accademici austriaci ed esaminò la fattibilità del reciproco riconoscimento italiano.

Il 15 aprile 1955 fu pronunciato il primo statuto della Südtiroler Hochschülerschaft nella trattoria bolzanina “Sargant”. Primo presidente provvisorio fu nominato il Dr. Paul Stacul. Subito dopo la fondazione si cercò di strutturare l'organizzazione, creando una segreteria e cercando di allacciare rapporti ufficiali con le istanze politiche, oltre a cercare nuove/i soce/i.

Successivamente, il 12 settembre 1955, fu istituita ufficialmente l’associazione con un'assemblea generale. Franz von Walther fu nominato primo presidente ufficiale.

Nel primo anno l’sh organizzò viaggi di studio, incentivò la creazione di gruppi di studentesse/studenti attraverso la fondazione di varie sedi esterne e cercò il sostegno finanziario sotto forma di borse di studio.

A febbraio 1956 venne pubblicato il 1° numero della rivista “Der fahrende Skolast” (dopo "Skolast").

Il primo ufficio ufficiale era collocato nel Südtiroler Kulturinsitut sotto i portici di Bolzano, successivamente venne scelto come sede Via Dr. Streiter.

Dal 1967 l’sh si trasferì nell’ultimo piano del Kulturhaus “Walther von der Vogelweide”, dove si trovò proprio di fronte all’ufficio degli ''Südtiroler Schützen''. Alla ricerca di un ufficio più ampio che rispecchiasse le esigenze logistiche delle studentesse/degli studenti, le esigenze di spazio dei collaboratori a tempo pieno e le nuove competenze acquisite dall’ufficio, nel 2007 venne inaugurato finalmente un nuovo ufficio in Via dei Cappuccini 2.

La discussione culturale e politica e il dibattito riguardante l’Università di Bolzano portò negli anni a seguire tensioni all’interno dell’associazione e avviò un processo di cambiamento dalla rappresentanza universitaria vicina all'SVP ad un’opposizione “extraparlamentare”.

Negli anni 70 le tensioni portarono ad un passo dallo scioglimento dell’organizzazione. La divergenza con l’SVP divenne sempre più grande. Ancora negli anni 60 l’sh si aprì alla popolazione italiana.

Il ruolo dell’opposizione socio-politica, che l’sh voleva continuare a svolgere, entrò in collisione con l’apparato politico dominante. Quest’ultimo si era accorto che all’sh mancavano la basi strutturali per essere l'anti-SVP: di anno in anno la presidenza dell’sh cambiò e il comitato fu rimescolato nuovamente. Ciò indebolì fortemente la struttura.

Negli anni 70 l’sh riuscì a rinnovarsi: nel 1976 con Renate Mumelter la presidenza dell’sh fu coperta per la prima volta da una donna.

La seconda metà degli anni 70 è stato il periodo più attivo dal punto di vista politico. Ciò era dovuto principalmente a tre motivi:

- l’Italia era estremamente politicizzata. I comunisti erano all’apice della propria popolarità;

- attraverso la “giovane generazione” la SVP cercò di “controllare” e sottomettere l’sh;

- attraverso un forte potenziamento delle relazioni pubbliche l’sh si fece conoscere ad un grande pubblico.

Nel 1977 il nuovo presidente Günther Pallaver pubblicò la cosìdetta “lettera degli 83”, dopo aver ricevuto la visita di una delegazione di alto grado del PCI. La “lettera degli 83” era la risposta agli attacchi mossi dalla “Junge Generation” dell’SVP e del giornale di lingua tedesca “Dolomiten” nei confronti dell’incontro avvenuto tra l’sh e il PCI. Nella lettera Pallaver aveva accusato l’apparato politico di limitare la libertà di espressione. I sottoscrittori della “lettera” erano tra gli altri, Alexander Brenner-Knoll, Oktavia Brugger, Otto Saurer, Hans Widmann, Krista Posch, Rainer Seberich, Anton Sitzmann e Egmont Jenny. Soprattutto i media esteri parlarono della “lettera” sostenendo l’iniziativa. In seguito le relazioni pubbliche dell’sh divennero sempre più determinate. Tra il 1975 e il 1978 l’sh si spostò fortemente a sinistra.

Negli anni 80 la situazione tra l’sh e l’SVP iniziò a normalizzarsi con lo spostamento degli interessi su altri argomenti. A metà degli anni 80 si avvertì una forte sensibilizzazione per tematiche femminili. In quegli anni avvenne anche il cambiamento del nome del’sh in: Südtiroler HochschülerInnenschaft.

Nel 1992 l’sh fu coinvolta in uno scandalo che si risolse con tre cambiamenti di presidenza in meno di 4 mesi e turbolenze giudiziarie. Tuttavia ancora una volta l’sh riuscì a districarsi abilmente dai problemi e dalle tensioni. Dopo un ulteriore cambiamento del nome in sh.asus, traducendo il nome tedesco anche in italiano, oggi la sh.asus mantiene il suo corso nonostante la riforma di Bologna e le sue conseguenze per il mondo universitario.

Nella seconda parte degli anni ’90 e verso la fine del millennio, le attività della sh.asus si sono concentrate sull’impegno culturale e socio-geopolitico. Cinquant’anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, apparvero diversi Skolast, che si occupavano di razzismo ed estremismo di destra e anche l’emergente Libera Università di Bolzano entrò nel focus critico della sh.asus. Quando con la creazione di un’Università "libera" si trovò il modo di vincolarla al controllo politico del governo provinciale, l’atteggiamento della sh.asus mutò, divenendo critico.

Con il sorgere dei nuovi media lo Skolast, la più longeva rivista bilingue dell’Alto Adige, entrò in crisi: dal 1998 al 2000 non fu pubblicato alcun numero. In occasione del censimento dell’autunno 2001 si trovò un gruppo di studenti e studentesse impegnati/e a supervisionare una nuova edizione. Da allora, lo Skolast appare regolarmente con una o due edizioni all’anno. L’impegno geopolitico raggiunse l’apice nel 2001 in occasione del vertice del G8 a Genova, cosa che si è protratta anche negli anni seguenti con alcuni eventi che hanno trattarono temi sul neoliberalismo. La politica dell’istruzione in quel periodo non era in grado di colmare le lacune che si erano formate tra la giovane Università di Bolzano e la sh.asus. I contatti rimasero freddi e accompagnati da differenze da entrambe le controparti.

Nel 2005 la sh.asus ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario con una collaborazione sul quotidiano “Neuen Südtiroler Tageszeitung”e una grande festa a Castel Flavon sopra Bolzano. Contemporaneamente questa data ha segnato una svolta significativa: con l’introduzione delle borse di studio per merito da parte della Provincia di Bolzano, all’interno dell’associazione è stato formato un gruppo di lavoro per chiedere criteri più equi e infine l’applicazione di un regolamento proporzionale. Di conseguenza, la sh.asus si è affermata come precorsore nel campo delle borse di studio ed è stata in grado di riportare alcuni notevoli successi, soprattutto promuovendo la cooperazione con partiti politici e altre rappresentanze d’interessi comuni.

Con il trasferimento nel nuovo ufficio di Via Cappuccini a Bolzano, nell’estate del 2007, è cominciato il capitolo recente nella storia dell’associazione. Da allora in poi sono aumentati anche i contatti con la Libera Università di Bolzano. Nel 2008 è stato pubblicato uno Skolast per la LUB e poco tempo dopo è stato garantito il diritto di voto statutariamente nel comitato dell’associazione per l’organismo rappresentativo delle/degli studentesse/studenti della LUB. Oggi l’università di Bolzano è parte integrante della sh.asus ed insieme alla sede di Innsbruck rappresenta il maggior contingente dei circa 1.500 membri dell’associazione. Oggi la sh.asus è impegnata a collaborare con varie organizzazioni politiche per ed è in grado di agire in modo più decisivo per gli interessi comuni delle/degli studentesse/studenti.

Attraverso questo lavoro di lobbying, varie richieste e problematiche, come ad esempio il riconoscimento dei titoli di studio e dei rimborsi delle spese di viaggio per le elezioni sono state applicate.